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La nostra esperienza di Agricoltura Sociale

 

Siamo la prima azienda agricola (le altre sono tutte coop sociali) iscritta al

REFAS Campania (Registro Fattorie Sociali).

Facciamo parte del Consorzio “Il Sale della Terra” ed all'interno di esso

cooperiamo con varie cooperative sociali (“Solidarietà”, “Melograno”,

Delfini di Terra”, con la “Caritas Benevento”, con l’UEPE (Ufficio per

l’Esecuzione Penale Esterna), con l’ambito sociale Bn1, al fine di promuovere

l'inserimento sociale e lavorativo di soggetti svantaggiati: persone

disabili, tossicodipendenti, provenienti da esperienze carcerarie.

La cooperativa Lentamente si occupa del tutoraggio di queste persone e del

loro inserimento nelle attività agricole.

 

In particolar modo siamo impegnati come partner di varie cooperative beneven-

tane nei Progetti Terapeutici Riabilitativi con metodologia dei Budget di Salute

e nel progetto “Liberare la pena”.

Le nostre attività sociali vengono al momento svolte presso Benevento.

Cos'è l'agricoltura sociale

Per chi non la conoscesse consigliamo di leggere:

http://www.ssabasilicata.it/CANALI_TEMATICI/Fattorie_Didattiche/File_allegati/inea_agricoltura_sociale.pdf

Linee guida per progettare l’agricoltura sociale a cura di Alfonso Pascale ed INEA

 

http://www.cesvot.it/sites/default/files/allegati_field/9200_file.pdf

Progettare l’agricoltura sociale: linee guida per le associazioni di volontariato

 

http://www.seadamformazione.it/static.php?p=17

Formazione online per l’agricoltura sociale

 

Qui un estratto tratto dal quaderno AIAB “Agricoltura sociale: riconoscimento e validazione delle pratiche inclusive nel welfare locale”
 

“L’AS è quella attività che impiega le risorse dell’agricoltura e della zootecnica, la presenza di piccoli gruppi, famigliari e no, che operano in realtà agricole, per promuovere
azioni terapeutiche, di riabilitazione, di inclusione sociale e lavorativa, di ricreazione, servizi utili per la vita quotidiana e l’educazione».


Le aree di lavoro dell’agricoltura sociale sono numerose ed in particolare fanno riferimento a:
 

1. Riabilitazione/cura: per persone con gravi disabilità (fisica, psichica/mentale, sociale) con un fine socio-terapeutico;

 

2. Formazione e inserimento lavorativo: esperienze orientate all’occupazione di soggetti a più basso potere contrattuale o disabilità lievi);

 

3. Ricreazione e qualità della vita: esperienze rivolte ad un ampio spettro di persone con bisogni (più o meno) speciali, con finalità socio-ricreative (agri-turismo «sociale», fattoria didattica);

 

4. Educazione: per soggetti molto diversi che traggono utilità dall’apprendere il funzionamento della natura e dei processi produttivi agro-zootecnici (minori, burn out, malati terminali);

 

5. Servizi alla vita quotidiana: agriasili, servizi di accoglienza diurna per anziani, riorganizzazione di reti di prossimità per la cura ed il supporto alla vita di anziani.


Il concetto d’agricoltura sociale si distingue quindi per i seguenti elementi:

 

1. Il fatto di legare insieme attività di produzione e processi agro-zootecnici e l’erogazione di servizi sociali per persone e comunità;

 

2. l’informalità e, allo stesso tempo, la responsabilità e la mutualità da parte dei soggetti coinvolti, ed in particolare delle imprese agricole, aspetti che consentono di mettere a disposizione degli utenti contesti e servizi inclusivi anche perché caratterizzati da un basso tasso di medicalizzazione;

 

3. la flessibilità e l’adattabilità delle strutture di agricoltura sociale ad un’ampia gamma di bisogni e d’utenti;

 

4. la possibilità da parte delle imprese agricole di partecipare alla produzione di beni collettivi e di comunità;

5. la diffusione di attitudini d’impresa più attente alle esigenze dei portatori d’interesse locali e no, in un’ottica di responsabilità sociale d’impresa;

 

6. il legame che si può generare tra la responsabilità dei produttori e quelli dei consumatori nell’ambito di relazioni più dirette ed improntate a comportamenti contraddistinti da valori etici più profondi;

 

7. la possibilità, nei percorsi socio-terapeutici e di formazione/inclusione lavorativa, di favorire percorsi di transizione e di continuità favoriti dalla partecipazione a processi economici;

 

8. la possibilità di ri-orientare delle risorse disponibili localmente alla missione dei servizi alla persona e di generare strategie winwin, secondo cui ognuno dei soggetti partecipanti riesce a trovare un proprio vantaggio diretto, immateriale e materiale;

 

9. l’opportunità di offrire e rigenerare beni di relazione nelle comunità locali e d’integrare concetti di mutualismo e di professionalità nella rete dei servizi.


Allo stesso tempo, ci sono alcune caratteristiche indispensabili che devono essere assicuratenelle esperienze d’agricoltura sociale, ed in particolare:
 

1. la necessità di favorire una stretta integrazione tra la rete dei servizi di protezione sociale e delle professionalità degli operatori in essa coinvolti e le reti informali assicurate dal mondo dell’agricoltura sociale;


2. la necessità di porre al centro delle pratiche di agricoltura sociale, ed in particolare di quelle che riguardano soggetti a più bassa contrattualità, le persone coinvolte.


I servizi che i progetti d’agricoltura sociale possono assicurare offrono un diverso supporto all’organizzazione della rete di protezione sociale territoriale.
In particolare:
 

1. in ambito urbano e periurbano, le risorse dell’agricoltura consentono di diversificarel’offerta della rete dei servizi rivolta a ceti di estrazione prevalentemente urbana. I progetti di agricoltura sociale, peraltro, riescono a stabilire nuovi contatti tra mondo urbano e rurale, favorendo la crescita di nuove relazioni e di nuova conoscenza tra gli abitanti della città ed imprese agricole. L’esito di questi percorsi può favorire la definizione di nuovi significati intorno al cibo, e l’apertura di nuovi campi di opportunità, per i produttori come per i consumatori, con risvolti spesso positivi anche dal punto di vista dei percorsi d’inclusione sociale e lavorativa;

2. nelle aree che si caratterizzano per maggiori connotati di ruralità, accanto alla missione sopra descritta, si aggiunge la possibilità di ispessire la rete di protezione sociale, lì dove, per carenza di risorse e di adeguate economie di scala, questa stessa rischia di essere erosa. Allo stesso tempo, le pratiche di agricoltura sociale consentono di riavviare nuove relazioni sociali e nuovi processi di presa in carico, accrescendo il capitale sociale nelle aree rurali e
riorganizzando stili di vita distintivi e di maggiore attrazione negli stessi percorsi di sviluppo legati al turismo rurale.”

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